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Quattro chiacchiere con Stagnaro su riforme ed energia


Lunedì 6 giugno con Carlo Stagnaro chiacchieriamo di riforme ed energia, live su YouTube.



Carlo Stagnaro (1977) è harleysta, buon lettore di Tolkien – su cui ha scritto pure un libro con Alberto Mingardi – e direttore ricerche e studi dell'Istituto Bruno Leoni (IBL). Ecco, per chi non lo conoscesse, IBL è un centro studi che si occupa di promuovere le idee per il libero mercato, proponendo, nello stile dei think tank anglosassoni, misure di policy e diverse analisi delle politiche pubbliche. Stagnaro, in particolare, dal 2007 cura l’Indice delle liberalizzazioni, che è un rapporto annuale preziosissimo: in una scena mediatica in cui il “neoliberismo” sembra essere il grande Moloch da abbattere per far funzionare le cose, l’Indice ha il grande pregio di descrivere, dati alla mano, lo stato dell’arte del mercato nel nostro paese. Perché, se è ancora vero che il mondo è scritto nella lingua della matematica, è una buona idea analizzare la realtà anche in termini quantitativi, cosa che a Stagnaro e ai ricercatori di IBL riesce benissimo.


L’idea per questo incontro, invece, è nata dopo la lettura dell’ultimo libro di Stagnaro e Alberto Saravalle, Molte riforme per nulla, che ha il merito di stilare un resoconto molto accurato – ma anche molto accessibile, for dummies diciamo – di come funziona il processo di riforma in Italia, o meglio di come non funziona. Un libro che, ci pare, può essere utile soprattutto (ma non solo) ai nati dopo il 90’, dato che tratta uno dei grandi refrain del discorso politico italiano, un refrain che non è semplicissimo capire senza avere un quadro di riferimento. Di riforme, infatti, scrivono i giornali e sragionano moltissimi rappresentanti politici, pubblicizzandole anche con eventi ad hoc – ricorderete la teca di Di Maio con la “Numero Uno” del reddito di cittadinanza. E però i dati ci dicono che viviamo in un paese che produttivamente si è fermato da circa vent’anni, in cui cresce l’astensionismo e guadagna importanza il voto di protesta, che alimenta populismi e pulsioni antieuropee. Segnali, dato che siamo anche nel pieno dell’attuazione del PNRR, che sono tutt’altro che incoraggianti, soprattutto se si considerano le difficoltà legate alle ripercussioni energetiche prodotte dal conflitto russo in Ucraina.


Durante la chiacchierata con Stagnaro proveremo ad approfondire principalmente questi temi, spiegando bene i rapporti causali, facendo anche un po’ di fact checking, se necessario. Il 6 giugno, sul canale Youtube di Qwerty.




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