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Materialisti e mistici

Quattordici pezzi tra misticismo e attaccamento al mondo.

Grafica di Giorgio Dalla Zeta

Una volta hanno chiesto a Woody Allen cosa pensasse della morte e lui ha risposto più o meno che era contro. Non sono d’accordo: a un certo punto bisogna pur togliersi di mezzo, no? Non è che speri in una redenzione o in un’altra vita, è che ho in mente questa bella battuta di Andy Warhol: «Roma è l’esempio di ciò che succede quando i monumenti di una città durano troppo a lungo». Insomma, non mi sono mai piaciute le rovine – vi prego, niente “ma come, così snobbi metà del nostro patrimonio culturale!”: credo che a questo paese (e cioè un paese che si costerna di fronte a chi guardando una cosa qualsiasi di Raffaello non prova un insopprimibile timore reverenziale) farebbe bene riflettere sinceramente sul proprio interesse per l’arte o la storia (che non è obbligatorio), capire se è genuino o se risponde alle aspettative di un ambiente (ma quale poi? Chi si aspetta che vediate, che so, gli affreschi del Ciclo dei mesi di Venceslao a Trento?). Però capisco chi con le rovine ha un rapporto, diciamo così, più profondo, quasi mistico, à la Blake: «The ruins of Time build mansions in Eternity».[1] Lo capisco, ma suggerisco l’alternanza: va bene ammirare, lasciarsi rapire dal Foro o dal Colosseo, ma poi fatevi un giro per Piazza Navona di sera o la mattina prestissimo (non per vedere la fontana o Sant’Agnese, ma per la luce, per come la gente ci passeggia, per come la vita la attraversa). La playlist per la giornata ce l’avete.


La playlist si può ascoltare anche su Spotify, qui.


1. Anna B Savage, Chelsea Hotel #3 (A Common Turn, 2021)


2. Benjamin Clementine, Adios (At Least for Now, 2015)


3. Loreen McKennitt, The Lady of Shalott (The Visit, 1991)


4. Karen Souza, Creep (Essentials, 2011)


5. Bob Dylan, Series of Dreams (The Bootleg Series Volumes 1-3 (Rare & Unreleased) 1961-

1991, 1991)


6. Al Stewart, Year of the Cat (Year of the Cat, 1976)


7. Ani DiFranco, Out of Habit (Ani DiFranco, 1990)


8. Lucio Dalla, La sera dei miracoli (Dalla, 1980)


9. Ali Farka Touré, Erdi (Savane, 2006)


10. Bob Dylan, It’s Alright, Ma (I’m only bleeding) (Bringing It All Back Home, 1965)


11. Ani DiFranco, Dog Coffee (Ani DiFranco, 1990)


12. Steve Draper, Sing (Lucky Man, 2014)


13. Esperanza Spalding (feat Corey King), Formwela 5 (Songwrights Apothecary Lab, 2021)


14. Lucio Dalla, Ciao (Ciao, 1999)




[1] Archibald G. B. Russel (a cura di), The letters of William Blake, New York, Charles Scribner's Sons, p. 69.

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